RIFLESSI ESPERIMENTI SCRITTI

Il mio volere non rammenta l’esistenza dei ricordi di una vita nel vuoto dell’abisso di questo universo. Quattro mura luminose ci proteggono dal buio che noi soli conosciamo, dietro questa porta, sopra questo letto due spiriti si scrutano cercando l’un l’altro un pezzo di sè stessi. Luminosa e poco chiara la via e lui è là con loro, la musica intreccia gli animi, la poesia tesse la vita e il reticolo che ne risulta è un altro. Persi in un’immensa autostrada, rete di desideri che stordisce e confonde come il traffico nell’ora di punta, in attesa di un passaggio, o forse del momento giusto per accendere il motore e per volare là, su nuvole d’asfalto, nel luogo che nessuno conosce e dove tutti sognano d’arrivare. E i brividi assediano l’io che striscia a piedi nudi su quel divino poligono di tiro che solo voi mi fate amare in questo modo; oh Genio! Ti rapirò prima della fine, mi realizzerai. Essere, solo per questa sensazione ne vale la pena, per sentirmi scorrere come fluido denso nell’inchiostro della penna e tra le note del sax.