Non sono più la ragazzina imbranata e sognante del guscio a vela, nemmeno la giovinetta sul motoscafo del capitano muscoloso e selvaggio e il mal di mare dei tempi andati, oggi è il mal di vivere che agita i miei pensieri.

Onde e onde ho solcato da quei giorni e mi ritrovo a desiderare un approdo tranquillo, un angolo di sabbia e mare verde in cui finalmente abbandonare tutti i natanti con cui ho cercato di attraversare il mio oceano.

Questo mio oceano  ha mille sfumature di verde, di blu profondo o  il colore di un  limaccioso fondale, ha il profumo di alghe fresche e vitali o l’odore di erbe in disfacimento su scogli puntuti e minacciosi.

Ho negli occhi e nel cuore il desiderio dell’orizzonte che si allarga davanti a me, quando all’alba in estate ritrovo un po’ di pace, accoccolata sulla riva sabbiosa dell’unico angolo di paradiso in cui il silenzio può regnare sovrano, davanti alla mia casa al mare.

Ritrovare la rotta non è mai stato semplice dopo tante bufere.

Oggi ho solo voglia  di posare i piedi per terra.

Mi torna in mente il mio grande amore, anni tra gioie e baruffe, in un mare tempestoso.

Era un transatlantico o un peschereccio malmesso?