Dopo aver premuto lo stop, era già pronto per un altro ascolto di quella vertigine ritmica fatta di distorsioni e urla disumane, quando, dopo aver sollevato per un attimo lo sguardo, riuscì a scorgere per un istante una strano figuro, un individuo di passaggio che attirò la sua attenzione a tal punto da fargli togliere di scatto la cuffia e spingerlo a spegnere il walkman, interrompendo di colpo il suo visibilio musicale. Ripose tutto nella valigia e uscì dallo scompartimento per vedere meglio di chi si trattava. Quel personaggio dalle losche apparenze rientrò nel posto da cui era uscito per un momento: uno scompartimento con le tendine abbassate del quale Josh non aveva ancora notato l’interno, essendo chiuso e al riparo da qualsiasi raggio di luce.  Aspettò che ci tornasse dentro, poi provò a bussare. “Scusi, posso entrare?”.

”Certo, certo, tanto ormai sono sveglio, già che c’è apra pure le tendine, così avremo un po’ di luce”. ”Non intendevo disturbarla, posso andarmene subito..”

“No, no, stia tranquillo, anzi, si accomodi pure e scusi se non mi sono ancora presentato”.