Era stizzito e visibilmente alterato. Qualcosa lo turbava. Corrugò la fronte, si tolse la giacca e la posò sul sedile, alla sua sinistra. “Tutto bene?” chiese Josh.

“Ehm, certo, tutto ok”. Riprese a parlare.

“L’entomologia è stata la mia passione… ma anche il mio martirio…la mia delizia e la mia croce”. Fece un’altra pausa. Poi continuò. “Insegnavo in una scuola elementare e volevo che i miei alunni avessero una predisposizione per le scienze naturali…una inclinazione particolare per gli insetti, i loro ordini e le relative sottoclassi. Le mie lezioni erano impostate unicamente in quella direzione, parlavo solo di Pterigoti e Apterigoti, di Lepidotteri e Ditteri, di Crisopidi e Formicaleoni, di tutto quello, cioè, che da vita a questo affascinante mondo…il mio magico mondo…”. Si interruppe, poi proseguì. “. Esigevo il massimo silenzio, la mia severità non tollerava la minima disattenzione. Qualsiasi distrazione, qualsiasi parola fuori posto comportava punizioni esemplari. Pretendevo un rispetto totale.