Mandava epiteti al marito, denigrandolo pronunciando frasi senza senso. “Sembrano dei derelitti”, disse Josh. “Ma perché salgono tutti qui?” pensò tra sè e sè Rebecca. Prima che il treno ripartisse, salì velocemente un uomo, robusto, tarchiato e con la barba incolta, che entrò furtivamente in uno scompartimento vuoto, dove si mise a sedere ridacchiando ad alta voce. Il suo abbigliamento era eccentrico: sandali rossi, calzini verdi con dei bermuda marroni che gli stavano molto larghi, Gli calavano, rendendo visibili gli slip. Aveva una felpa gialla, consumata e sporca. In testa un cappello grigio, con la visiera bucata che risaltava sopra la sua chioma folta e spettinata. “Si è fatto lo shampoo in un frantoio”, rimarcò Josh evidenziando i suoi capelli unti. “Sembra un clochard”, commentò Rebecca. L’uomo si alzò e si avvicinò al venditore ambulante: “Dammi una gassosa”. Il venditore gliela porse. L’uomo la stappò e gliela versò tutta sulla testa. “Questa è per te, sgorbio”, gli disse con odio, buttando la bottiglia vuota per terra. Poi rientrò nello scompartimento e si rimise seduto, continuando a ridere. Poi accese un sigaro. “Un tipo deciso”, disse ironicamente Josh.