“Dopo circa dieci minuti, l’uomo si rialzò e si diresse verso la coppia salita poco prima. Spense il sigaro sulla guancia del vecchio che urlò malamente, emettendo dei suoni indistinti: in quel momento si capì che era muto. Poi, rivolgendosi alla donna, disse: “Vecchia bavosa, mettiti le scarpe”. Lei obbedì, spaventata, mentre farfugliava, incomprensibile. “Taci”, disse lui ammonendola. Poi tornò di nuovo nel suo scompartimento. Si stese, con i piedi appoggiati su un bracciolo. “E’ sicuramente uno psicopatico”, disse Rebecca, lasciando intravedere nel suo sguardo una certa preoccupazione. “Stai tranquilla, mi sembra solo un egocentrico esibizionista che vuole mettersi in mostra”. L’uomo si mise a canticchiare, con voce stridula, storpiando un famoso motivetto con stonature e rime sbagliate. Poi smise e riaccese il sigaro. Non si alzò più, rimanendo in silenzio, assorto nelle sue ossessioni.

 

Mancava poco alla fermata dove Josh e Rebecca sarebbero scesi. Cominciarono a preparare la loro roba. “Non ne posso più di questo vagone, non vedo l’ora di arrivare”, disse Rebecca esasperata. “Ormai ci siamo”, le fece Josh rincuorandola.