Subito dopo si udì un tonfo, fuori dallo scompartimento: era il venditore ambulante, caduto nel tentativo di raccogliere un pacco che conteneva dei sacchetti di arachidi da smerciare. Si rialzò subito, lanciando un’altra brutta occhiata a Josh che lo stava fissando. Il treno cominciò a rallentare. Passò qualche secondo:

“Andiamo verso la portiera, così non perdiamo tempo”, disse Josh.

“Finalmente, non mi sembra vero”, ribattè Rebecca sollevata. Il rumore stridente dei freni li accompagnò ancora per qualche istante. “Eccoci”, pensò Rebecca. Josh la prese per mano e l’aiutò a scendere. Poi toccò alle valigie. Il convoglio ripartì. “L’aeroporto è a pochi minuti da qui”, fece Josh. “Avviamoci”, esclamò Rebecca. Si allontanarono rapidamente ed entrarono in un bar lì vicino. Ordinarono due caffè. Josh guardò l’orologio. “Fra un paio d’ore saremo già in volo, speriamo non ci sia lo stesso tipo di soggetti”. “Sarebbe un incubo”, mugugnò con sarcasmo Rebecca .