Dopo aver bevuto molto velocemente un tè al limone quasi freddo con qualche biscotto, si recò in bagno; il ronzìo ancora lo tormentava e l’emicrania non accennava a diminuire. “Adesso vado al mare e mi stendo sotto una palma, poi faccio il bagno. Forse mi passa”, pensò. Era ancora in mutande e, dopo essersi sciacquato velocemente la faccia con l’acqua fredda del lavandino, tornò nella sua stanza. Accese lo stereo e mentre la musica andava a volume sparato si infilò il costume, prese l’asciugamano del mare e lo scrollò dal balcone per toglierci qualche rimasuglio di sabbia del giorno prima. Lo ripiegò. Il mal di testa continuava a non dargli tregua e subito dopo aver spento il suo impianto hi-fi, era finalmente pronto per recarsi nella sua piccola oasi marina che lo aspettava, come tutti i giorni, vicinissima a casa sua. A mezzogiorno in punto varcò la soglia dell’entrata e chiuse la porta a chiave. Scese velocemente le scale ed inforcò la sua mountain-bike: direzione spiaggia libera.