Per questo, a meno che non si detenesse il primato mondiale di velocità sui cento metri piani, spostarsi fino alla riva costituiva un’impresa, poiché era come camminare sui carboni ardenti ed era impossibile farlo a piedi nudi senza correre il rischio di forti ustioni. La sabbia rovente era implacabile e Pat giunse a riva con le ciabatte di gomma che si tolse solo dopo aver avuto la certezza di posare i piedi sulla parte fresca a ridosso dell’acqua. Fissò la scogliera e ripensò a come Laura lo accoglieva con entusiasmo ogni volta che lo vedeva arrivare in spiaggia. Rimase assorto per qualche istante e poi, dopo aver constatato che lì nei paraggi non c’era nessuno che conosceva, tornò all’asciugamano e si stese sotto la palma.
Era sua abitudine restare in quel posto per non più di novanta minuti e quindi, scoccate le tredici e trenta, decise che era giunto il momento di risalire in bici e posare l’asciugamano sul manubrio:
“Vado via”.