Quando si inginocchiava agli angoli delle vie del centro per chiedere l’elemosina, assomigliava a Gesù Cristo: le braccia aperte e rivolte verso l’alto facevano presa sulla gente, quel senso di mistico lo tramutava in un santone, in un profeta venuto da lontano. Aveva un carisma che incuteva rispetto persino ad un ateo sfegatato come Pat. Gli spiccioli che i passanti gli lasciavano dentro la sua scatola di cartone, gli davano la possibilità di comprarsi quel po’ di cose, quel minimo che gli consentiva di sbarcare quotidianamente il lunario. In spiaggia, la sua, era ormai una figura abituale, aveva tutte le carte in regola per diventare un classico in quel pezzo di esotico. Una mattina parlò a lungo con Pat, gli raccontò del suo lavoro nel suo paese sdoppiatosi dopo il fallimento di un regime andato a male, della sua fede in Dio. Gli mostrò un’agendina piena zeppa di immagini sacre e di santini raffiguranti la Madonna, alla quale sembrava molto devoto. Tra una pagina e l’altra c’erano scritte a penna le frasi ed i saluti di chi lo aveva incontrato fino ad allora in chissà quante parti del mondo.