Rebecca manifestò il desiderio di assopirsi con uno sbadiglio intenso e prolungato.

Era stanca ed il lasso di tempo che la separava dalla stazione seguente era la giusta occasione per approfittarne. “Scusa Josh, ora ho sonno. Vorrei provare a dormire un po’, se non ti dispiace”.

“Ci mancherebbe, anzi, scusa se ti ho annoiato con tutte quelle chiacchiere”.

“Non preoccuparti, figurati”. “Ok, buon riposo”.

Josh era stufo di stare seduto. “Devo sgranchirmi le gambe”, pensò.

Uscì dallo scompartimento ed arrivò davanti alla toilette. Era chiusa a chiave.

“E’ occupata”, disse tra sè e sè. Tornò sui suoi passi, senza rientrare nello scompartimento, dove Rebecca dormiva già profondamente: “Ha un viso stupendo, chissà da dove viene, la sua bellezza è davvero incredibile, veramente stupefacente. E’ angelica” pensò contemplandola. Aprì un finestrino, convinto che fosse quello il momento giusto per prendere una boccata d’aria. Chiuse gli occhi ed immaginò l’attimo in cui lei si sarebbe svegliata.