“Mi piace, ci proverò”, si disse compiacendosi, ma dopo qualche secondo un odore sgradevole e ripugnante lo distolse, attirando la sua attenzione: proveniva dalla toilette, ancora chiusa, dalla quale non si udiva alcun rumore.

Josh, incuriosito, si diresse verso quella direzione e appena si trovò di fronte alla porta ebbe una sgradevole sorpresa, che gli provocò un senso di profondo disgusto: una scia di sangue fuoriusciva dall’interno, copiosa e densa come una chiazza d’olio. La bassa temperatura la rendeva poco fluida, ma era evidente che potesse riguardare qualcuno che giaceva lì dentro da diverso tempo, da qualche ora o, forse, da giorni. Ebbe un gesto di repulsione, si tappò il naso e si allontanò di qualche metro. Poi si riavvicinò, provando a bussare ripetutamente: non avendo alcun tipo di risposta, pensò bene di avvisare qualcuno per informarlo di quella sua spiacevole scoperta. “Rebecca sta dormendo, non voglio svegliarla. Forse non è il caso di avvisare gli altri passeggeri: che tipi strani...

Cercherò un controllore oppure alla prossima fermata mi rivolgerò a qualche agente di polizia”.