Il dubbio lo stava attanagliando e Josh decise di accantonare quel suo tarlo mentale dando una rapida occhiata all’interno della sua valigia. Scrutò in successione i cd che aveva con sé: “Badmotorfinger”, pensò. Era un album dei Soundgarden. Tirò fuori il suo walkman e se lo infilò velocemente in testa, premurandosi di non provocare rumori che potessero turbare il sonno di Rebecca. Azionò il tasto play e, cercando di non svegliarla, ascoltò ad occhi chiusi, seduto di fronte a lei. ‘Rusty Cage’, ‘Outshined’ e ‘Slaves & Bulldozers’ fino al feedback lancinante che lo condusse a ‘Jesus Christ Pose’, che incalzava prorompente e furioso.

“Che meraviglia”, pensò radioso. Si soffermò su quel brano, ascoltandolo più volte.

Le contorsioni sonore che trasudavano da quella traccia lo ammaliavano, tanto da farlo sembrare in trance. Un’estasi di 5 minuti e 51 secondi che rappresentava un sottofondo perfetto per l’atmosfera all’interno di quel vagone.