Ma cos’è che mi frema, che mi trattiene, perché non vado a casa?

Che strana serata questa, ci sono passata dentro in un attimo rapido ma ancora me la sento appiccicata addosso. Ho messo le calze velatissime con la gonna nera e la maglietta attillata in tinta mi sono guardata allo specchio a casa e mi sono vista carina.

Poi l’appuntamento clandestino:  lui.

L’aperitivo, la cena, la passeggiata e poi? Sono scivolata dentro alle situazioni imbrigliata nel mio stesso stupore, i suoi occhi profondi e tristi, quel loro brillare raro e accecante, la sua pelle e il suo profumo e i suoi capelli, il suo sorriso dolce e timido e quella leggerezza dei gesti come a voler evitare le cose….ed io incantata dallo stesso film di me stessa che si incantava….ad inscenare lo spettacolo più esclusivo del mio corpo, a mettere in mezzo la mia femminilità in calore, a percorrere goffa ed incredula stati d’animo color pastello, a disseminare lo spazio intorno di esche dolci e prelibate. Un qualsiasi uomo o una qualsiasi donna mi avrebbe spinta in un angolo buio e mi avrebbe presa con le spalle al muro ed io avrei ricambiato con le gambe strette in cinta e le mie labbra avrebbero ripagato e le mie mani avrebbero