che mio marito si sveglia e mi prende lui e mi rapina dell’eccitazione di un altro; no io non voglio regalare a lui quello che un altro mi ha scatenato; voglio che queste energie ritrovino la loro fonte e su di questa muoiano.

Voglio che la sua pelle assaggi i mie baci, voglio impregnarmi del suo sapore, voglio che lui sia mio per tutte le volte che questa sera il mio corpo l’ha voluto e lui non si è degnato di farsi possedere, voglio che questa sensazione dolce che mi ha lasciato in grembo non rimbombi  più nella mia testa agitando i miei sensi.

Accendo la macchina, guardo i miei occhi nello specchio retrovisore, sono pupille nere di buio torbido, giro il volante fino a quando si blocca nelle sua posizione estrema, è duro ma i muscoli sferzano energie rinnovate, parto e la macchina compie una rapida inversione del senso di marcia.

Guido rapida e rumorosa, le ruote rotolano aggressive sul selciato, ripercorro il mondo all’inverso in una direzione governata dai pensieri, che anticipano una conclusione che ho già dentro la pelle, corro verso me stessa a riprendermi quella parte di me che è rimasta incagliata nel suo