Non poesia carcere

 

Ha una maglietta rossa e una busta in mano

l’uomo smarrito tra le due guardie

che s’appresta al cancello mentre s’apre

spaesato di fronte a moglie e figli

non si butta al collo dei suoi affetti

non capisce affatto ch’è ormai fuori

e solo dopo, lunghi e lunghi abbracci.

 

Mi passano davanti

gli occhi s’incrociano

lo spazio d’un momento

auguri sussurrati

lui sa che io in quell’attimo

capisco il suo dolore

mentre moglie e figli

sanno il loro dolore

io certo acchiappo il suo

ciò che da lì trasuda

quanta follia sta dentro

a quella scelta insana

di chiudere altri uomini