Viver che tacito ignoro

 

Trafiggono frecce di corallo
il saluto del giorno stanco
e riluce d'ambra il raggio
al soffio dell'aria di cristallo.

Svanite son le nubi di metallo
e già rispecchia l'argento
su l'acque restituite alla terra
con il cielo a far da mantello.

E della sera il prepotente avallo
ancor non d'ombre risuona
sul viver che tacito ignoro;

rapito dai silenzi è il cuore,
che se pur d'amore invaso,
a gioir della tristezza duole.