Sento dapprima minute gocce,
quasi distillate scendere da candide pareti,
primi vagiti di nuova vita,
poi via via ne odo altre e altre ancora
in un piccolo concerto di armoniosa beatitudine,
qui in mezzo al nulla, circondato dal tutto.
Ora orchestra di leggeri zampilli,
muovi i primi incerti passi e
crei un pertugio e tra pietre possenti
e silenzi millenari
fai sapere di esistere.
Sorgente nuova, inizi così,
la tua corsa senza soste verso l'ambito mare.
Galoppi, scendi, scorri sinuosa tra le valli
dispensando vita senza risparmiarti;
come giovane donna va,
incontro ai suoi tormenti,
donandosi all'amato.
Accogli generosa altre,
desiderose di arrivare là,
dove placidamente sdraiarti,
e a nulla più pensare.