Eppure sua madre l’amava, di questo Maria ragazza non aveva mai dubitato. Il fatto è che Marta, sua madre, era cresciuta in una famiglia rigida ed attenta alla forma. Una di quelle che “non ci si parla e ognuno fa quel che vuole” ma che la domenica si esce tutti insieme perché siamo una famiglia.

In fondo l’aveva amata tanto sua madre. L’affetto profondo che la legava alla sua unica figlia era quasi palpabile quando la guardava destreggiarsi con i compiti di greco o quando la domenica l’accompagnava con il marito alle gare di scherma. Gli occhi di Marta trasudavano amore incondizionato ed estremo in modo direttamente proporzionale alle parole sbagliate che diceva a sua figlia. All’inizio Maria ne soffrì molto, cercando rifugio nell’amore di suo padre. “Tua madre ha un carattere forte e spigoloso, ma ti ama tantissimo, bimba mia”, le diceva il papà quando, esasperata e sconfortata, andava nel suo studio per raccontargli l’ultima lite con la mamma.

Il loro rapporto era stato da manuale: prima simbiotico, poi conflittuale, poi maturo e costruttivo.