Peccato però che quest’ultima fase era durata pochi mesi, perché Marta se l’era portata via un cancro al polmone, lei che non aveva mai fumato e aveva sempre avuto uno stile di vita sano. Nemmeno il tempo di rendersi conto che sua madre se ne stava andando, che non l’avrebbe più vista trafficare in cucina con la moka o osservarla mentre studiava. Non aveva avuto il tempo di dirle che le voleva bene, che era la sua guida, la sua roccia, il suo porto sicuro.

Non abbiamo mai tempo, in effetti. Siamo sempre in credito con la vita, perché lei come una matrigna ce ne sottrae tutte le volte che può.

E questa era una di quelle volte.

Era entrata nella vita di giovane donna senza l’appoggio di una donna matura. Certo, aveva sua nonna, ma per certe cose ci vuole una madre.

Ci fosse stata Marta le avrebbe subito detto, dopo tre o quattro incontri, che Marco non era l’uomo giusto per lei: troppo ombroso, cervellotico, intimista. “Maria, tu hai bisogno di un uomo risolto, senza troppi problemi, che ti completi e ti renda più serena l’esistenza”, questo le avrebbe detto.