Le scompiglia i capelli castani, la costringe a socchiudere gli occhi e a chiudersi il giubbino. Il vento, questo vento meraviglioso che sembra portarsi via tutte le cose pesanti della sua vita: la separazione, la sterilità, la solitudine, l’inadeguatezza.

Tutto si porta via, il Ponentino.

Si accende una sigaretta e poi subito un’altra perché la prima se l’era fumata il vento, suo alleato prezioso ed affidabile.

Come accade per le rocce, la brezza leviga la superficie di Maria, smussa gli spigoli, crea nuove forme del suo essere. Lei si sente bene, sollevata.

Come se di colpo non avesse più problemi.

Respira profondamente e allarga le braccia, chiudendo gli occhi verso il sole.

Ponentino, portati via tutto il marcio della mia vita, sanami e rendimi leggera.

Il vento pare ascoltare le sue preghiere perché quel senso di oppressione che le stringeva le viscere e le toglieva il respiro ora non c’è più.