Io non voglio essere così, non voglio essere un padre assente, granitico, sfuggente, emotivamente analfabeta. Io sono diverso. Amo i miei figli, io. Li amo, li prendo in braccio, li bacio, li coccolo, li abbraccio.

Si, certo che li abbraccio. Ogni volta che ne ho voglia, ogni volta che loro ne hanno bisogno. Io ci sono!

Domani ti accompagnerò nel tuo ultimo viaggio. Ho scelto una cassa semplice, senza fronzoli, come eri tu. Essenziale. La cerimonia sarà breve, senza musica né fiori in chiesa. “Tutte cazzate!”, ripetevi come un mantra. Avevi le tue idee, le tue certezze e nessuno era in grado di fartele cambiare.

Ecco, ci siamo. Il corteo funebre deve avviarsi. “Signore, mi scusi, tante condoglianze…però dovete partire, ci serve la camera ardente perché c’è stato un incidente. Sa, gente giovane…”.

Non è mai un buon momento per morire.

Mi avvicino a mia madre. Il suo viso è solcato da rughe che, negli ultimi giorni, sono diventate ancora più profonde.