Nicola

 

Ti somiglia quell’aria che il mattino

d’inverno a volte porta al mare: l’aria

gelida come di ghiacciaio alpino

che spacca l’aspra zolla della pelle.

 

E’ irsuto il mare e dardi soleggiati

getta la sabbia. Il cielo è triste e limpido

come un’immensa lavagna che aspetta

d’esser rigata con pensieri neri.

 

Crescono erbacce, qua e là, sparse a mucchi:

il muricciolo, e rametti nodosi,

qualche sasso, e le schiene che due vecchi

voltano al mare rientrando, freddolosi,

 

sono lo scabro ornamento di questa

passeggiata che mi offri, quasi muto.

Come un mazzo di rose io la prendo:

il tuo silenzio è una voce anche mia.