Che poeta son io, così fifone!

Eppure guarda –ascolta- qui fuori c’è una pace

che invita proprio a mettersi in cammino:

non è il gorgoglio dell’acqua di ruscello

o il rumore di vento, è un’altra cosa…

Sono gli alberi laggiù, è l’orizzonte,

è l’ignoto che vive in questa quiete.

Il paesaggio è quasi immobile, solo variato

dalle nuvole che, passando,

coprono e scoprono a tratti la luna.

Il canto dei grilli

sale dal greto del fiume,

il canto degl'inferi grilli…

Com’è grande questa pace, com’è bella!

Su, un passo, forza, e dopo un altro…

 

Mia fantasia, perché non ci sei più?

Una volta fiorivi così bella!

Per effetto di un miracolo i pensieri

si riversavano sotto la penna…

Liberi e belli sono i pensieri

ma quant’è bella la vita qui in paese.

Oh, potendo, se sceglierei quella!

Ma in fondo, perché non potrei?