Calcando le terre che ho a disposizione,
provo come effetto di negativo ed oscuro abbattimento,
ricordando guerre quasi in ogni nazione,
trovo un concetto primitivo e di sicuro scoramento.
L’evoluzione che stenta a partire,
quell’assenza di civilizzazione,
un eruzione che aumenta il patire,
un’ inquieta e torrida situazione.
Lambire il mondo senza alcuna preoccupazione,
ed incombe il tacere per la paura che affiora,
sentire fino in fondo quel dolore in azione,
visionare quelle tombe che la morte c’implora.
E’ un suscitare di amara ferocia,
quello sfoggiare la solita vena crudele,
è un rifiutare quel bene che sfocia,
nell’applicare quella pena infedele.