O uomo senza Dio
che per le strade del mondo vai,
neppure conscio di te stesso.
O tu, o creatura, che creatore ti fai,
fino a divenire dio di te stesso,
che caparbio t’irridi
d’ogni sentire diverso,
che scambi le tenebre per luce.
O tu, che urli, che imprechi,
che ti gonfi, che t’esalti,
che canti e che ti vanti
di ogni scalpo arreso,
incurante d’ogni dolore
e sordo ad ogni soffrir
che hai procurato.
O tu, che cerchi solo il piacer tuo
e che vedi l’altro solo come ombra
che t’ adombra;