“Oltre il correr vano” - 13 giugno 1996

 

Attimi che avverto infiniti vivo,

attimi che paiono venir da lontano,

in cui l’intimo e profondo respiro dell’animo

si fonde con il tutto di un mondo, che avverto infinito.

 

E’ un’oasi d’alberi in festa,

di piante e di fiori odorosi,

ciò che m’attende in questa stagione ogni sera,

nelle tarde ore di quest’estate

che, faticosamente, arranca.

E la tenue frescura, che nell’area s’espande e che mi ristora,

mi fa andare con la mente, oltre il correr vano,

all’unico riparo che la natura, da sempre, effonde.

 

E, totalmente, nei suoi profumi immersa

ascolto il tenero intonar

dell’antico concerto di grilli e di cicale

e scorgo un rifiorir di lucciole che, da ogni parte,

accorrono alla consueta stagionale festa,

come allegri giovanotti e giovinette

che invadono ogni spazio con vivida gioia.