Care memorie

 

Stanzetta solitaria,ove fiorirono le fantasie;

pareti disadorne, che vi ornaste per me di mille colori scoppiettanti,

agitando cosi misteriosamente quell’umile talento !

Soffitto semplice cui si volgevano i miei sguardi,

e da cui disordinati pensieri e idee precipitose

traevano una disposizione semplice ed ordinata,

simile a quella dei tuoi travicelli!

O finestra dalle imposte opache dal tempo,

che il vento empiva di fischi e la pioggia di perle;

mirabile astuccio entro cui brillavano  s’un velluto azzurro i gioielli del cielo!

E tu vecchia libreria, vestita di polvere e animata da tarli sapienti;

tu retaggio dei miei antenati;

che allorquando uno dei tuoi libri,

di quelli che avean servito di nozioni altre menti

veniva prescelto da me , parea ti rallegrassi tutta,

come tutta sembrava t’arcigliassi arcigna,

quando la mia giovine curiosità,

mi portava ad occuparmi di qualche fresco e magari poco edificante romanzetto!