Ancor prima che’l mattino

 

Ancor prima che’l mattino, volgesse mira alla dimora umana,

un inquietudine colma di presagi, s’accostò con aria raggira;

spogliando d’ogni cosa un’immatura giovine vita.

Ogni speranza fuì, con se portando la certezza più interiore.

Mia madre.

Ricordo il tempo ,in cui l’ansia le dipinse il volto,

in uno stato di penosa attesa;

ponendo in lei qualcosa di spettrale.

Quel mirar fisso innanzi a sé ,

non prendeva parte allo spettacolo della vita.

Non solo; ma l’espressione quella sua,

parea dir ch’esso era irreale , come se l’esistere

fosse una trappola , satura d’intimità offensiva.

Ed il movimento suo , soltanto non avea quel che d’impacciato,