vita stessa dimentica che in quell’attimo si compie tra un bianco dàimon

e il tuono sprigionante di una provenienza che in alcun modo è possesso

ma guida di un logo, di un aroma resiliente..

 

Non serve io dica che è una terra appartata

O una bussola d’oro che quel cuore conosce,

non serve rivivere di racconti tribali, corpi infernali

o consapevolezze attuali…

 

non serve che io dica che la verità è impercettibile

finchè nel campo di lavanda il non

si fa spinta profonda, bellezza autentica,

verità di quell’esito che la natura ha fatto incontro

 

Non serve che io dica che il ritorno al selvaggio

è natura tua, non serve che io dica che ogni dolore è durezza che si scioglie

nella rugiada del mattino irrompe, fa del tuo intimo delicatezza bionda

come l’amore che si offre senza idee in affido,

amore che a nulla manca, che a nulla soffre,