La radice scava il terreno,

vuole humus e cerca appiglio

per un conforto sereno.

Con noi stessi,

scavati da pensieri

riluttanti di sentimento,

ritroviamo il desio del sognato assoluto.

Tanto da non sentirci pienamente liberi,

quanto da non bastare mai a noi stessi.

Nelle vene non scorre sangue,

ma linfa dell’integra vita

in un implacabile bisogno d’ulteriorità.

Eppure nel petto dell’uomo risuona sempre

la finitezza dell’assurda condizione:

dove si cerca ciò che non si ha

e si stenta a credere ciò che ci dà felicità.

La radice cresce e si rafforza,

scavalca per avanzare e spacca

per superare ogni impedimento.

Increduli quando si pensa di non avere ostacoli,

si è disposti a crearli.