Metti una sera di pioggia.

 

E salgo per la solitaria via

illuminata a tratti solo da flebili fanali

mentre la mente viaggia su altre onde

ben più veloci dei passi che rimbombano nel silenzio

di quest’umida sera di pioggia.

 

L’ombrello chiuso e il cappello in testa

come unico riparo poiché manca la volontà

di ripararmi.

Lascio scivolare la pioggia sul viso,

dove corrono le mie lacrime che rapide

raggiungono il suolo già bagnato di pioggia.

 

La stretta via, come la mia vita, è in salita

 resa ancor più faticosa dopo una giornata intensa.

Le case vecchie vi si affacciano curiose,

con le loro luci splendenti o appena soffuse

come occhi che scrutano il mio passaggio.