Nato a Roma, sposato con un figlio. Scrive poesie e racconti. Ha frequentato la Scuola Media presso il Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” in Roma (clarinetto). Da circa venti anni collabora con il MUSIS, per la divulgazione unitaria di Scienza, Letteratura e Arte, con il suo percorso didattico “Acqua...Cadabra!”, che ha avuto il patrocinio anche dal Deutsch Museum di Monaco di Baviera.
Non semplici pozze d’acqua
con fango ai bordi e
foglie strappate dal vento.
Ma turgidi specchi
riflesso affamato
d’un ormai limpido cielo.
Come pozzanghere
dopo un temporale,
gli occhi miei.
E’ solo un giorno, un mese, un anno,
solo un numero, sessantatre.
E’ solo un piccolo periodo di tempo,
è forse un niente confronto alla storia.
Ma questa è! la nostra storia,
la nostra irripetibile esperienza umana.
E’ solo un lasso di tempo breve, forse
insignificante per gli altri, per il mondo.
Ma è tutto quello che ci è concesso per
sperimentarci e crescere in questo mondo
di materia, sentimenti e spiritualità.
E’ il tempo per raccontarci cosa
è successo, quello che ci è accaduto e,
invece, quello che avremmo voluto accadesse.
E l’unico modo per fare tutto questo
è contaminarsi con le persone belle
con le quali, la vita, ha incrociato il nostro sentiero
in questa nostra grande, affollata solitudine.
Il bisogno di parlare e ascoltare, il bisogno di capire e sentirsi capiti
come fossimo solo noi stessi di fronte a uno specchio.
Sentire l’affinità spirituale, la bellezza interiore,
l’altra storia narrata che ci risuona dentro.
La voglia di toccarsi nella mente, nei sentimenti,
nella fisicità del corpo e sentirsi in un’unica armonia.
Come a totale completezza della nostra singolarità, ma condivisa,
senza l’ostacolo di vincoli, convenzioni, innamoramenti folli
che nell’esaltare l’emotività limitano, instupidiscono, trattengono,
ingelosiscono, fanno alle volte mentire e altre volte poi vergognare.