Nato a Voghera (PV) il 29/12/1980.
E' da 16 anni che compongo opere poetiche, che mi hanno spinto fino qui.
La mia poesia si basa su avvenimenti dei giorni nostri, su storie d'amore inventate, o semplicemente vissute, una nuova era, l’era moderna. Tratto anche argomenti più toccanti come Guerra, Violenza, Catastrofi naturali ecc. ecc. Comunque sia io tramuto in Poesia tutto quello che traspare dal mio cuore.
Quell’evadere smarrendo l’orizzonte,
dando poca importanza ad esso,
camminare tralasciando l’impronte,
di quella solitudine che era in eccesso.
Calcare nuove vie soleggiate,
valicando un altro confine,
abbandonare storie passate,
che cercavano invane un lieto fine.
Solo nostra è la strada creata,
ad estranei percorrerla è impedito,
non esiste un giorno o una data,
è un tempo indefinito.
Stabilire un contatto con la realtà,
cercando di carpirne anche solo una parte,
trovare quella serena e pura libertà,
non mettendola in disparte.
Coinvolgere il nostro essere ad una certa liberazione,
ospitando nuove emozioni che accudiscano il poprio cuore,
rivolgersi al malessere con convinzione,
eliminando situazioni che influiscono in codesto amore.
Sento di essere ormai partecipe,
solo il futuro un domani saprà,
ho capito di essere l’artefice,
di questa ritrovata libertà.
Calcando le terre che ho a disposizione,
provo come effetto di negativo ed oscuro abbattimento,
ricordando guerre quasi in ogni nazione,
trovo un concetto primitivo e di sicuro scoramento.
L’evoluzione che stenta a partire,
quell’assenza di civilizzazione,
un eruzione che aumenta il patire,
un’ inquieta e torrida situazione.
Lambire il mondo senza alcuna preoccupazione,
ed incombe il tacere per la paura che affiora,
sentire fino in fondo quel dolore in azione,
visionare quelle tombe che la morte c’implora.
E’ un suscitare di amara ferocia,
quello sfoggiare la solita vena crudele,
è un rifiutare quel bene che sfocia,
nell’applicare quella pena infedele.
Dolorosamente attivo è il pensiero malvagio,
che coinvolge nel male in nostro animo buono,
impetuosamente cattivo ci trasforma adagio,
un’ombra che ci avvolge cancellando quel dono.
Una scia che nella terra si è già ormai notata,
si è messa in luce, un concetto diffuso,
la via della guerra è una nota stonata,
e chi la conduce purtroppo ne fa uso.
Impensabile quel sereno giorno silenzioso,
dove il protagonista è soltanto il rumore,
logorabile quel contorno sanguinoso,
e l’antagonista è il brutale creatore.
La distruzione si diffonde entrando nella storia,
tutta codesta infamità per quale scopo,
ferite profonde che restano nella memoria,
una succube realtà che si appresta allo scoglio del dopo.
Il successivo impatto è raccapricciante,
far fronte alla devastazione,
chi resta vivo ne prende atto dolorante,
nel viso l’impronte della disperazione.
Ma possiamo evitare questo insensato parapiglia?
cercando di amare e mettere tutto a tacere?
possiamo certo migliorare allontanando la guerriglia,
anzi se è possibile, far da paciere.
Scaraventato in un mondo di persone che lottano solo per il potere,
incuranti di altri simili esseri umani in gravi condizioni precarie,
spaventato mi oppongo a quel copione di tanto volere,
osservando cuori infranti e fragili situazioni finanziarie.
Come condividere tale orrore e non poter intervenire,
odio, violenza, terrorismo, guerre, è inaccettabile,
vivere seppellendo l’amore è come morire,
con imminenza la gente distrugge terre, è incalcolabile.
Una simile indecenza che suscita uno sconforto emotivo,
l’essere umano che si elimina senza alcuna pietà,
aumenta il crimine, regna l’impotenza e l’aiuto è tardivo,
quel malessere strano che oscura la libertà.
Siamo all’interno di una gabbia, ostaggi di una prigione,
anche se camminiamo indirturbati percorrendo la nostra vita,
ma l’inferno ci insabbia, e distruggiamo il mondo senza ragione,
non capiamo che siamo errati e che per noi a breve sarà finita.
Così facendo pensiamo di essere intoccabili,
senza lasciare tracce indelebili che ammalano la terra,
senza accorgerci di essere così vulnerabili,
utilizzando mille facce che scaturiscono una guerra.
Impensabile poter vivere nel sereno con simili atteggiamenti,
invece di porgere una mano a chi ha veramente bisogno di aiuto,
Imperdonabile quel veleno che infetta le nostre menti,
agire con un gesto umano invece di restare immobile e muto.
Non sono ne il mondo ne la terra ne l’universo ad errare,
ma noi esseri umani incapaci di accettare in pieno l’amore,
e siamo instabili in un mondo perverso senza voler imparare,
che per essere sani non si deve commettere il medesimo errore.
Questo messaggio racchiude la sapienza di Dio,
e noi esistiamo per amare il mondo così come lui lo ha creato,
è un’oltraggio che si trasforma in un logorio,
smettiamo di odiare fino in fondo e formiamo l’amore cancellando il reato.